Quanto costa crescere un figlio?

Francesca Bettari
5 min di lettura

Che gioia un mini essere umano! Vederlo crescere, accompagnandolo nella propria vita e aiutandolo con tutti i mezzi che si hanno a disposizione perché sia felice. Avere un figlio significa investire in amore, in sé stessi e anche in una serie di oggetti ed esperienze importanti per la sua crescita, dalla culla fino all’indipendenza e alla dipartita dal nido familiare.
Non si possono infatti ignorare, oltre alle responsabilità educative, quelle che riguardano il sostentamento e l’arricchimento del nuovo arrivato (o di un bimbo in arrivo). Parlando schiettamente e guardando all'atto pratico, un figlio costa, non ce n’è. E allora vale la pena capire quanto costa e valutare anche come comportarsi per essere sicuri di potere coprire le spese necessarie.
Ovviamente, bisogna tenere a mente che le cifre cambiano in base alle possibilità economiche (pensiamo ad esempio alle famiglie monoreddito), alle priorità personali, alle circostanze familiari (per esempio se si parla di famiglie monogenitoriali), e anche all’area geografica in cui si vive (al nord i costi sono più alti, mentre scendono per il centro-sud).
Iniziamo con i dati complessivi secondo la Banca d’Italia:
- A quanto ammonta la spesa mensile per un figlio? Mediamente 640 euro al mese
- Qual è il budget complessivo per mantenere un figlio fino ai 18 anni? Intorno ai 100.000 euro, ma può arrivare fino a 350.000
- Qual è l’incremento di uscite con l’arrivo di un figlio? Del 20-25%

Un nuovo arrivato!
Eccolo: è bellissimo, non ci si crede sia davvero in famiglia e, soprattutto, non dorme mai per più di tre ore di fila. La felicità per dei neogenitori è tanta e anche le spese da sostenere non sono poche. Insomma, si parte subito in quarta: per il periodo di vita tra 0 e 3 anni i costi, elaborando i numeri di Istat, ammontano a una cifra che va dai 10.000 ai 20.000 euro (la differenza maggiore la fanno l’asilo nido o la baby-sitter).
Ecco le voci principali:
- Visite pediatriche: tra 80 e 100 euro a visita se fatte da un medico privato
- Passeggino: 400 euro in media
- Culla: 460 euro in media
- Pannolini: oltre 1.000 euro nei primi tre anni
- Latte e pappe: 3.400 euro in media nei primi tre anni
- Abbigliamento: media di 2.500 euro nei primi tre anni
- Asilo nido: tra i 250 e i 750 euro al mese a seconda che si tratti di una struttura pubblica o privata e a seconda dell’area (al Nord, infatti, i costi sono significativamente più alti, con Milano in testa)

Primi passi a scuola...
Dopo i 3 anni inizia il periodo della scuola: abbiamo attorno un piccolo umano saltellante che impara alla velocità della luce, esplora il mondo e fa domande spiazzanti a ripetizione tipo: “Come si fa a invecchiare?” o “Come respirano le balene?” e via dicendo.
Così come lui, anche le priorità cambiano sensibilmente. Per il periodo di vita tra i 4 e gli 11 anni le spese ammontano a una cifra che va dai 20.000 ai 45.000 euro.
Alle elementari e alle medie le voci di costo più rilevanti sono:
- Mensa scolastica: 100 euro al mese in media
- Doposcuola/aiuto compiti: tra 500 e 5.000 euro all’anno
- Attività sportive e musicali: tra 400 e 6.000 euro all’anno
- Campi estivi: tra 1.200 e 3.500 euro per ciascun campo
- Libri scolastici: media di 300 euro all’anno
- Materiale scolastico: mediamente 400 euro all’anno

...la fase dell’adolescenza
Passato il periodo delle scuole elementari e medie, improvvisamente abbiamo in casa una via di mezzo fra un bambino e un adulto che cresce in altezza a colpi di 10 centimetri alla volta e inizia a scoprire sempre più cosa significhi avere delle somme a disposizione da gestire per le proprie uscite. Questo è quindi un momento molto importante per trasferire un’educazione finanziaria di base. Trovi alcuni consigli in questo nostro articolo.
Le uscite complessive per la fascia d’età tra i 12 e i 18 anni si aggirano tra i 45.000 e i 74.000 euro, con un picco tra i 15 e i 18.
Gli elementi più significativi sono:
- Libri scolastici: 1.000 euro all’anno in media
- Sport e attività extrascolastiche: tra 3.000 e 8.000 euro all’anno
- Corsi privati di lingue: tra 3.000 e 6.000 a corso
- Paghetta: tra 1.000 e 4.000 euro all’anno
- Anno di studio all’estero: tra 10.000 e 20.000 euro
- Trasporti: media di 600 euro all’anno

Verso il diploma e oltre
La maturità è finita ed è arrivato il momento di pensare concretamente al futuro, dall’ingresso nel mondo del lavoro ai possibili percorsi di educazione superiore. Ormai abbiamo con noi un adulto che ha bisogno di essere supportato per finanziare le proprie aspirazioni mentre muove i propri passi verso l’indipendenza.
I costi in questa fase crescono e riguardano soprattutto la formazione:
- Tasse universitarie: tra 550 e 3.400 euro all’anno in università pubbliche e tra 5.000 e 20.000 euro di retta per le istituzioni private (l’università privata più cara è la Vita-Salute San Raffaele a Milano, seguita dalle altre private dell’area medica, dall’università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo e dall’Università Bocconi)
- Vitto e alloggio per studenti fuorisede: tra 8.000 e 16.000 euro all’anno (le più care sono, in ordine decrescente: Milano, Roma, Firenze, Bologna e Padova)
- Trasporti: 2.000 euro all’anno in media

Risparmiare e pianificare
Fortunatamente ci sono alcuni elementi su cui è possibile risparmiare. Vediamone alcuni:
- Scegliere scuole pubbliche
- Appoggiarsi alla sanità pubblica quando è possibile
- Acquistare un numero di capi di abbigliamento non elevato e a costi contenuti, soprattutto nelle fasi in cui i bimbi crescono molto in fretta (un’idea è quella dello scambio e dei vestiti di seconda mano)
- Comprare solo i device tecnologici necessari e valutare l'acquisto di dispositivi ricondizionati
- Insegnare buoni abitudini finanziarie e un uso ragionato della paghetta
- Valutare gli aiuti pubblici come bonus e agevolazioni: al momento sono disponibili l'Assegno per il nucleo familiare, l’Assegno unico e universale per i figli a carico e il Bonus asilo nido.
In aggiunta al risparmio, la pianificazione finanziaria in un ampio orizzonte temporale permette di fare fronte alle spese ordinarie e anche agli imprevisti: mettere da parte dei risparmi fa parte di questa strategia, insieme alla ricerca di opportunità di crescita nei mercati per far fruttare i propri risparmi in un'ottica di lungo periodo, come spieghiamo anche in questo articolo.
Tutte le voci di spesa sono elaborate dai dati Istat aggiornati a luglio 2022.