Grazie al Crowdfunding, Oval ha 2.000 nuovi soci. E il bello, deve ancora venire!

Ora lo possiamo dire: ce l’abbiamo fatta!

Si è appena conclusa la campagna di crowdfunding che ci ha tenuto impegnati negli ultimi quattro mesi: sono state giornate (e nottate) impegnative, senza orari, ricche di sfide, ma alla fine i risultati ci hanno ampiamente ripagato di ogni sforzo.

Al di là dell’importanza del finanziamento, che ci permetterà di sviluppare sempre meglio il progetto Oval, il risultato che ci dà fiducia e soddisfazione è soprattutto il numero dei sottoscrittori: grazie alla campagna, più di 2.000 persone diventeranno a tutti gli effetti soci di Oval e nostri compagni in questo viaggio verso un mondo finanziario nuovo, fatto di semplicità, accesso immediato e inclusione.

“La campagna è stata un grande successo – spiega Claudio Bedino, founder di Oval – perché non solo abbiamo raggiunto e superato l’obiettivo di raccolta previsto, ma perché più di 2.000 persone hanno investito in Oval, dandoci fiducia e dimostrando di credere nel progetto. Considerando che le campagne di successo contano in media 200 - 300 investitori, quello che abbiamo ottenuto è un risultato fantastico, che ci ripaga di ogni sforzo. Abbiamo dimostrato, ancora una volta, che con la tecnologia è possibile abbattere delle barriere e portare uno strumento complesso come l’equity crowdfunding al maggior numero possibile di persone, con cui costruiremo il nostro futuro

Oltre al numero dei sottoscrittori e agli 1,25 milioni di sterline raccolti in 3 settimane, siamo particolarmente fieri di comunicare che il 70% dell’investimento complessivo è arrivato dagli Ovalers. È un risultato fantastico perché non solo ci dimostra quanto la nostra community sia legata a Oval e ai suoi valori, ma anche che l’integrazione della campagna all’interno dell’app è stata un successo. Siamo stati i primi al mondo a farlo: oggi possiamo affermare che tutto ha funzionato alla perfezione e ci ha permesso di fare un ulteriore passo avanti verso la semplificazione del mondo della finanza.  

Per noi il successo di questa campagna - ha aggiunto Benedetta Arese Lucini, founder di Oval - significa molte cose, ma soprattutto che il modello in cui crediamo sta funzionando. L’investimento medio in-app è stato di 460 euro, e questo rappresenta il vero spirito del crowdfunding, ovvero moltissime persone che investono non tanto per ottenere un ritorno economico, ma per supportare un progetto in cui credono. È una grande responsabilità e, al tempo stesso, uno stimolo importante, ma soprattutto è una bellissima sensazione quella di sapere di essere d’aiuto nella vita delle persone”.

Campagna chiusa, si guarda al futuro: che succederà, domani?

I fondi servono senz’altro per crescere. Sono importanti per strutturare ulteriormente il team, per pensare a nuovi prodotti, ma anche migliorare i servizi esistenti e farci avvicinare sempre più alla visione di un mondo finanziario semplice e inclusivo.

Nel 2020 distribuiremo nuovi prodotti finanziari realizzati ad hoc per gli Ovalers, punteremo fortissimo su quelli che già abbiamo, come Oval Pay, investiremo per diffondere il più possibile i concetti fondamentali dell’educazione finanziaria e ci proporremo in nuovi mercati al di fuori dell’Italia, procedendo con il nostro processo di crescita. Ma, soprattutto, nel 2020 avremo 2.000 soci in più con cui vogliamo aprire, consolidare e rendere ancor più stretto il dialogo. Non è retorica, perché Oval non sarebbe mai arrivata fino a questo punto se non si fosse basata sulla centralità della propria community.

L’obiettivo che ci siamo posti, anche in virtù del successo della campagna di crowdfunding, è far sì che le persone che hanno creduto e credono in noi siano sempre più vicine e parte attiva del progetto. Concretizzeremo questo principio in mille modi diversi: intensificando il dialogo, organizzando occasioni di incontro e attività dedicate, insistendo sul valore del feedback ma soprattutto del coinvolgimento, dell’interscambio di informazioni, di consigli e idee che potrebbero rendere il progetto Oval sempre più ricco, completo e, soprattutto, in linea con le esigenze di chi lo usa. E poi, chissà quale altra idea ci verrà in mente domattina...the best is yet to come!

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